«È un intervento destinato a restare nella storia della città di Palermo.
Il consolidamento di tutte le pareti rocciose di Monte Pellegrino è, per dimensioni, un’operazione di messa in sicurezza che non ha precedenti e che garantirà l’incolumità delle abitazioni, degli assi viari e di qualunque altro tipo di infrastruttura che sorge a valle del promontorio ma anche lungo i suoi versanti.
Abbiamo destinato a questi lavori quasi 56 milioni di euro e oggi siamo pronti ad affidare i lavori che riguardano i primi due lotti».
Così il presidente della Regione Renato Schifani, a capo della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, ha voluto annunciare la pubblicazione, da parte degli uffici diretti da Maurizio Croce, delle due gare che riguardano gli interventi di consolidamento dei versanti nord ed est del rilievo montuoso che si affaccia sul golfo di Mondello.
«Per i restanti due versanti le gare saranno pubblicate nelle prossime settimane – continua il governatore -.
Al primo lotto il bando assegna un budget di dieci milioni di euro, mentre per il secondo l’importo soggetto a ribasso d’asta è di dodici milioni e mezzo.
Le offerte potranno essere presentate rispettivamente entro il prossimo 27 febbraio e il prossimo 6 marzo.
Da Vergine Maria all’Addaura, tutte le zone interessate dagli interventi sono classificate P4 ed R4, vale a dire con livelli di pericolosità e di rischio molto elevati.
La prima area di intervento, caratterizzata dalla presenza di numerose costruzioni prevalentemente mono e bifamiliari e dalle rispettive strade d’accesso, sovrasta la via Annibale, la via Annone e il sito di grande valenza archeologica e culturale noto come “Grotta delle Incisioni”.
La seconda si estende fino al cimitero dei “Rotoli”.
Assai diffusa la situazione di dissesto, come dimostrano i ripetuti crolli di massi avvenuti nel passato, più o meno recente, fino a causare anche la chiusura di una delle vie di accesso alla sommità del monte.
I progetti di messa in sicurezza prevedono sia interventi di tipo attivo, e cioè il disgaggio dei blocchi instabili e l’applicazione di reti, funi e chiodature per ancorare l’ammasso roccioso fratturato, e interventi di tipo passivo, con l’installazione di barriere paramassi a monte delle abitazioni.
In particolare ne sono state previste cinque: due lungo via Annone, una a monte del sentiero per la Grotta delle Incisioni mentre le altre due serviranno a proteggere le strutture che sorgono ad ovest e ad est del costone roccioso che si affaccia sulla via Annibale.